La Transiberiana d’Italia: in viaggio su un treno storico con visita ai mercatini di Natale
In molti non ne hanno mai sentito parlare, la Transiberiana d’Italia è un treno storico che è stato rimesso in piedi dall’associazione Le Rotaie. Erano almeno 2 anni che volevo salire su quel trenino! Finalmente sono riuscita a prenotare ed ho trascinato con me le mie fantastiche compagne d’avventura.
Zingarelle alla riscossa!
Le partenze disponibili sono due, entrambe da Sulmona. Noi abbiamo scelto quella delle 8 e 45 e mi sento caldamente di consigliarvela perché ha delle pause più equilibrate. La sera precedente abbiamo quindi dormito a Sulmona e con la scusa, ne abbiamo approfittato per visitare lo storico Museo dei confetti Pelino.

Il museo dei confetti Pelino
Se siete molto molto amanti dei confetti, acquistarne vari tipi presso la fabbrica, sicuramente sarà un’ esperienza. Il museo in sè non è nulla di entusiasmante. La cosa carina è che prima dell’acquisto avrete la possibilità di assaggiare vari tipi di confetti.
Dopo l’esperienza deludente per fortuna ci siamo riprese con la cena. Ci siamo recate presso il ristorante Buonvento e vi consigliamo assolutamente di sceglierlo per la vostra cena a Sulmona. I piatti sono espressi, quindi serve un pochino di pazienza, ma i due fratelli che lo gestiscono hanno creato un piccolo gioiello.

Ristorante Buonvento
Ma veniamo a noi. Finalmente, alle ore 8 e 45, puntualissime con gli occhi ancora semichiusi, saliamo sul treno storico che ci avrebbe accompagnato per un intera giornata. Prenotando i posti, non eravamo riuscite a trovare posti vicini, per fortuna saremo accompagnate durante il viaggio da una famiglia fantastica, con un magnifico amico a 4 zampe, che ci ha fatto compagnia durante il corso della giornata.

Il trenino
Che dire? Il treno è riscaldato e gli scompartimenti sono proprio quelli di un treno antico. Duri, scomodi ed in legno hanno messo a dura prova il nervo sciatico di Laura.

I “comodissimi” sedili
La prima sosta si effettua verso le ore 10:15, presso la stazione di Palena. Ad accoglierci, con la cornice delle montagne intorno a noi, signore e signori dell’altopiano che vendevano dolci natalizi sfornati al momento. Non abbiamo resistito ad assaggiare una frittella appena sfornata. Una bontà! L’associazione, mette inoltre a disposizione dei passeggeri, una selezione di bevande calde completamente gratuite.

Le ciambelline
Dopo circa un’oretta, il fischio del capotreno ci annuncia di rientrare in carrozza!
In pochi minuti, si arriva presso la stazione di Roccaraso. In questo graziosissimo paesino di montagna, il treno si ferma per circa 4 ore. Sembrano tantissime, ma in realtà si possono visitare i mercatini natalizi e le varie botteghe del paese che rimangono aperte per l’occasione. Ed ovviamente, si può approfittare per una sosta pranzo di tutto rispetto.
Qualche giorno prima dell’evento, l’associazione le Rotaie vi manderà via email un riepilogo di tutti i menù ed i relativi costi dei vari ristoranti della zona. In questo modo, semplicemente rispondendo alla mail, si può prenotare un pasto in uno dei ristoranti proposti. Noi abbiamo scelto l’hotel Iris, ma sentendo i vari pareri sono abbastanza buoni tutti quanti. Non vi aspettate alta cucina, ma con dei prezzi che variano dai 20 ai 27 euro, riuscirete a fare un lauto pranzo di tutto rispetto.

I tipici mercatini natalizi
Alle ore 15 si rimonta in carrozza per la terza ed ultima tappa della giornata: Campo di Giove.
Rispetto a Roccaraso, il paesino è più piccolino. Tre ore sembrano eccessive, ma alla fine passano abbastanza piacevolmente. Appena messo piede in stazione, si viene accolti dai tipici zampognari, che allietano i passeggeri con la loro musica. Per scendere al paese, verso i mercatini di Natale, basta seguire la banda musicale di Babbi Natale. Vi accompagneranno presso una piazzetta dove sono racchiuse diverse casettine il legno. E’ il crepuscolo, il sole sta tramontando, le luci di Natale spiccano sempre più prepotentemente nel cielo che si fa cupo. La cornice delle montagne innevate completa la magia. Neve, vin brulè, lucine e canzocine di Natale.

Campo di Giove
Cosa volere di più? Abbiamo anche scoperto, che in Abruzzo risiede una piccola azienda che alleva gli Alpaca. Ci siamo ripromesse di andare a visitarla.
Per ora ci accontentiamo di rientrare a Roma, stanche, ma molto soddisfatte della splendida giornata trascorsa.

Zingarelle on the train!