Il mare in Vietnam e la città delle lanterne
Abbiamo raggiunto Hoi An, la “città delle lanterne, con un “comodissimo” treno notturno di 15 ore da Nih Binh con scalo. Se vi state chiedendo il perché di questa scelta, mi assumo tutte le responsabilità, volevo provare l’ebbrezza di un treno vietnamita. Le mie compagne di viaggio mi stanno ancora maledicendo.
La cittadina è un amore, ricca di templi, pagode e tantissime lanterne pronte ad accendersi di mille colori al calare del sole. Se ne possono anche acquistare da gettare in acqua contribuendo cosi allo spettacolo unico di centinaia di lanterne accese che galleggiano nel fiume. Unica nota negativa, si paga per entrare nel cuore antico della cittadina letteralmente invasa dai turisti di ogni nazionalità che ne privano così della sua autenticità.
Se siete alla ricerca del mare con acque cristalline andate nella vicina Thailandia, il Vietnam non è un paese famoso per le sue acque limpide, noi lo sapevamo, ma dopo scomodi spostamenti, trekking, camminate e levatacce varie avevamo proprio bisogno di una pausa prima di tornare in Italia. Avevamo visto belle immagini e letto buone recensioni su Phu Quoc, un’isola che si trova davanti alla Cambogia pur appartenendo al Vietnam.
Non c’erano voli diretti da dove eravamo noi così decidiamo di fermarci una notte a Ho Chi Min. Una toccata e fuga che ci è piaciuto molto, un agglomerato di motorini, carretti e gente che sfida la sorte attraversando le strade prive di strisce pedonali. In Vietnam ti insegnano che la regola principale è attraversare la strada con andamento lento e costante senza fermarsi bruscamente così i motorini hanno il tempo di evitarvi… ha funzionato, siamo salve!
Il capodanno cinese che generalmente si incontra tra gennaio e febbraio genera, soprattutto in Asia, un turismo pari al nostro ferragosto, io lo paragono piuttosto ad uno tsunami, l’isola ahimè era molto sporca, quindi niente acqua cristallina, niente spiagge paradisiache ma un piacevolissimo caldo e dell’ottimo cibo. Non mi sento di sconsigliare questa isola perché persone che ci sono andate dopo di noi l’hanno trovata in ottimo stato….la solita fortuna che caratterizza le zingarelle!