Il Magico Kenya
Prima di prenotare un viaggio in Kenya, siamo state contagiate dall’influenza di Karen Blixen. Sognando l’Africa è stato il libro che mi ha accompagnato nei mesi precedenti il viaggio, creandomi delle aspettative altissime.
Proprio per questo non è stata un ‘idea brillante andare in Kenya ad Agosto. In Kenya ad Agosto piove, ci sono le alghe in tutta la spiaggia e la sera fa freddo. Questo ovviamente influenza molto la visita del paese.

Sognando l’Africa
Ho preso più acqua in Kenya che in Thailandia nella stagione delle piogge.
Siccome siamo Zingarelle ed il “fai da te” è il nostro pane quotidiano, in Kenya ci siamo andate con un volo di linea su Nairobi, prendendo un volo interno per arrivare a Watamu.
Di Nairobi, non possiamo dire granché, infatti dopo aver prenotato, sono state indette le elezioni politiche. Per evitare problemi con i turisti tutti gli alberghi hanno deciso che nessun poteva entrare ed uscire. L’unica menzione che ci sentiamo di fare è per un ristorante appena fuori Nairobi, che si chiama The Carnivore. Fanno carne di tutti i tipi, noi abbiamo particolarmente apprezzato lo gnu ed il coccodrillo.
Per arrivare sulla costa di Watamu vi aspettano dalle 2 alle 4 ore di strada sconnessa, vi suggeriamo di attrezzarvi se soffrite il mal d’auto!
Noi abbiamo alloggiato al Jaracanda, nelle ville appena fuori il villaggio. Se decidete di scegliere questa struttura, vi consigliamo caldamente di alloggiare all’interno. Infatti, essere a circa un km dal mare non è sicuramente il massimo come comodità. Anche se le ville sono bellissime ed i tramonti dalla terrazza spettacolari.

Maree a Watamu
Il mare di Watamu è soggetto a delle maree allucinanti. Preparatevi se volete fare un bagno ad utilizzare la piscina. Infatti quando la marea è bassa, il mare è cristallino,ma puoi solo passeggiare per km e km lungo le diverse lingue di terra. E la passeggiata non sarà affatto tranquilla. Appena si varca il confine della spiaggia privata, sarete letteralmente assaliti dai beach boys. Inizieranno a dire che vogliono solo migliorare l’italiano. Poi chiederanno un compenso per qualsiasi cosa e cercheranno di venderti l’impossibile. La situazione è sfuggita talmente di mano che non è concepibile un momento di solitudine in Kenya. Perlomeno a Watamu. Per quanto mi riguarda, è un peccato. Infatti una delle cose più belle in viaggio è lo scambio culturale con le popolazioni, mentre in Kenya tutto ciò non è possibile. Avendo visitato altri paesi in questa terra, devo dire che è una caratteristica dei Kenyoti, probabilmente dovuta all’enorme afflusso di turismo.

Watamu: spiaggia Jacaranda
Quando la marea si alza, e tu felice corri verso l acqua, schivando i beach boys, le alghe invadono la spiaggia e ti ritrovi a fare il bagno in un immenso minestrone!
Tantissimi italiani amano il Kenya, c’è addirittura chi ha deciso di investire e comprare delle ville ad un prezzo irrisorio. Noi probabilmente abbiamo scelto la stagione sbagliata, ma non possiamo dire di essere rimaste affascinate da questo angolo di Africa. Diciamo che per quanto ci riguarda è una parentesi troppo troppo turistica.
Il turista è visto come un bancomat e non c’è mai modo di poter scambiare una parola con un locale che non sia per interesse personale. Tranne che con i bambini, che hanno questi occhi meravigliosi e sono ancora curiosi di tutto ciò che è diverso.
Per quanto riguarda il cibo non abbiamo avuto modo di assaggiare la vera cucina locale. infatti, nei villaggi si utilizza una cucina internazionale. Le serate a Watamu scorrono lente, si può andare in qualche localino a ballare. Dopo una certa ora rimarranno in pista solo donne europee e uomini del posto. Non ne avevamo idea, ma nella costa è diffusissima la prostituzione maschile!

Come Back
ESCURSIONI
SAFARI BLU: con una barchetta fatiscente si attraversa una foresta di mangrovie, si fa un pò di snorkelling al largo e si approda nell’isola di waka waka, dove una “vera” famiglia africana farà delle danze tradizionali. Può essere una giornata diversa. Ma controllate bene le condizioni del meteo.

Mangrovie
MARAFA: Si tratta di una sorta di piccolo Grand Canyon africano.E’ soprannominato “Hell’s Kitchen” Ci si arriva con circa 4 ore di jeep. Non è male. Andateci al tramonto però. Il rosso del sole che cala rende le rocce infuocate. E’ uno spettacolo che vi consiglio di non perdere.

Marafa
Anche qui sarete seguiti da una schiera di bambini che si divertono ad arrampicarsi nelle rocce, che ti prendono per mano e ti fanno sentire che qualcosa di autentico ancora in quest’angolo di Africa esiste.

Marafa